lunedì 14 marzo 2011

Madame Kiki


Madame Kiki al buffet de Aouache


La strada verso il Sud devia verso oriente e, asse vitale dell'Etiopia, punta verso Gibuti. Quasi tutte le merci etiopiche viaggiano lungo questa strada. Seguono, come gli antichi ominidi, la fossa del Rift.

I cinesi costruiscono capannoni e zone industriali nella Rift Valley. Ci credete se vi dico che le rose dell'Europa arriva da questo vallone dell'Etiopia? Multinazionali indiane e olandesi possiedono le serre dei fiori. Questi sono giorni di san Valentino, un terzo delle rose che si vendono ogni anno vengono comprate in questi giorni. Provengono da queste serre africane. Ogni giorno tre aerei decollano dall’aeroporto di Bole, ad Addis Abeba, dirette verso i mercati olandesi. Le aste vengono fatte in volo. In meno di due giorni, un venditore srilankese cercherà di venderle a due persone sedute in piazza Navona.

Awash (Aouache per chi lavora allo Chemin de Fer fra Gibuti ed Addis Abeba) è il vertice del triangolo afar. Qui c'è la più sgangherata e bella stazione di questa ferrovia africana. 

Madame Kiki. Kiki Assimacopolous. 82 anni. E’ ancora al suo buffet. Il buffet di Aouache, stazione della ferrovia Gibuti-Addis Abeba. Il nome di madame Kiki non deve perdersi. Noi, esseri umani, passiamo, ma il nome significa e deve rimanere. Teme che le ferrovie vogliano portarle via il buffet e, allora, lei ne ha costruito un altro. Deve portare lo stesso nome. Lei è qui dal 1949 e le architetture di legno del suo buffet hanno 125 anni. Venne costruito dal nonno di madame Kiki.
Lei, con le sue rughe, la sua pelle mangiata dalle chiazze scure, dà gli ordini alle ragazze della cucina, raccoglie le ordinazioni, telefona in greco, rimbrotta in amharico, sussurra in arabo e con me parla in italiano. Le stringo la mano, scatto una fotografia e penso che questa è la storia. Lei, come i vecchi, prevede tempi durissimi. Ma, in realtà, progetta di ingrandire il suo buffet. E, felice di essere riconosciuta, viene ai tavoli e con occhi di vanità racconta dei suoi anni passati in questo luogo. Io guardo il pilastro in legno aggredito dalle terme e ascolto il canto degli uccelli che il suo giardino chiama a raccolta. Pensate: il suo nonno scappò dalla miseria di Samos per diventare operaio delle ferrovie francesi in Etiopia. Cosa sarebbe accaduto se fosse rimasto a Samos?
Awash, 13 febbraio

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